Le coltivazioni di visciole

Le visciole
Le visciole

La visciola è una varietà della ciliegia selvatica.

Accanto alle nere e dolcissime ciliegie ed ai croccanti “duroni” vi sono altre tipologie di ciliegie che, per il loro sapore, vengono identificate come “acide”. Da un punto di vista botanico si tratta di specie differenti: Prunus avium comprende tutte le varietà di ciliegie dolci mentre le acide appartengono al Prunus cerasus (Famiglia Rosaceae. Origine Asia minore: Mar Caspio – India del nord).

La raccolta
La raccolta

Oltre al sapore dei frutti le due specie si differenziano anche per le dimensioni dell’albero che risultano nettamente inferiori per la specie del Prunus cerasus. All’interno della specie Prunus cerasus si possono suddividere le varietà in tre gruppi, che presentano frutti con caratteristiche differenti: le amarene con polpa e succo di colore chiaro, sapore amarognolo e leggermente acido, le più adatte per il consumo fresco; le marasche con frutti piccoli di colore rosso-nerastro, come la polpa, dal sapore molto acido e amaro e le visciole dalla polpa, succo e e succo di colore rosso intenso, con sapore abbastanza dolce.

La visciola fruttifica naturalmente ed ama i terreni scoscesi e collinari. Il suo profumo è intenso. La varietà delle visciole costituisce un’eccezione rispetto alla generale abbondante produttività delle piante di ciliegio acido. Infatti la maggioranza delle varietà sono autofertili, cioè il fiore può venir fecondato dal polline della stessa pianta e quindi una sola pianta, anche in condizioni climatiche non ottimali durante la fioritura, è in grado di fruttificare abbondantemente. Le ciliegie acide sono in grado di fruttificare anche abbastanza presto. Se la pianta viene lasciata crescere liberamente, limitando al minimo la potatura nei primi anni, sui rami di un anno si formeranno numerose gemme a fiore. Di conseguenza la fruttificazione inizierà fin dal secondo–terzo anno dopo la piantagione. Il ciliegio acido produce prevalentemente sui rami di un anno, che portano numerose gemme a fiore, riconoscibili dalla loro forma tondeggiante. In seguito, come nel ciliegio dolce, sui rami di due-tre anni si formano i “mazzetti di maggio”. Sono corti rami pieni di gemme a fiore e da ciascuna gemma a fiore si origina un gruppo di 2-4 fiori (corimbo). In primavera i rami risultano letteralmente rivestiti di fiori. Sulle piante adulte la potatura si può eseguire anche solo ogni 2-3 anni, diradando i rami di un anno per alleggerire la pianta ed evitare una fruttificazione eccessiva. Inoltre si potrà eseguire qualche taglio di ritorno per raccorciare la cima o le branche principali allo scopo di contenere le dimensioni della pianta e favorire la penetrazione di aria e luce all’interno della chioma.

Il sollucchero
Il sollucchero

Poche sono le avversità che normalmente possono colpire il ciliegio acido. Tra gli insetti sono frequenti gli afidi ma, su questa specie spesso le infestazioni si risolvono naturalmente, senza necessità di intervenire con insetticidi. Anche la mosca del ciliegio (Ragoletis cerasi) crea danni minori rispetto al ciliegio dolce. Infine, tra le avversità causate da funghi, l’unico che può creare seri danni è il corineo, ma la difesa di base si può limitare ad un intervento con prodotti rameici nella fase di caduta foglie e, al massimo, ad un secondo alla ripresa vegetativa. Le visciole sono rare, infatti gli amatori di questo frutto sono spesso obbligati a ricercarle presso qualche azienda agricola o a produrle allevando in giardino qualche pianta. La visciola di Monte Valentino è biologica come tutta l’azienda. Dalla sua unione con un buon vino rosso nasce il Sollucchero di Monte Valentino.